mercoledì 11 luglio 2012

Sentenza Diaz,quando la democrazia è in cortocircuito

Perplessità sulla sentenza Diaz:
1) sono passati 11 anni, sono troppi
2) sono andati a colpire alti funzionari della polizia che, grazie ad una legge creata ad hoc (legge 187 2010) seppur condannati come diretti responsabili, non dovranno sborsare un euro per risarcire le vittime (pagherà lo Stato)
3) i 300 agenti "macellai" responsabili delle violenze alla Diaz e Bolzaneto non sono stati condannati, reato in prescrizione. Tra l'altro si sono succeduti diversi governi nel frattempo e nessun ministro dell'interno sia di destra che di sinistra ha richiesto che venissero resi noti i nominativi di questi agenti
4) non è stato introdotto ancora nel codice penale italiano il reato di tortura nè sono state introdotte leggi per garantire l'accertamento di responsabilità per la violazione dei diritti umani (a chiedercelo è Amnesty International)
5) come al solito chi era in parlamento e si è reso artefice e spettatore di questo massacro non è stato nemmeno sfiorato da questa indagine. L'allora ministro Castelli per esempio, che andò a Bolzaneto, il giorno 22 luglio 2001 tra mezzanotte e le 2, tra le persone torturate, lesionate in maniera anche grave e seviziate. "Nessun pestaggio" questa fu la sua dichiarazione.


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