venerdì 27 gennaio 2012

Giornata della Memoria: ricordiamoci di noi stessi

Ogni anno ricordiamo l'olocausto ebraico, e più in generale gli undici milioni di esseri umani annientati nei campi di sterminio nazisti. A Birkenau ci ho lasciato il fratello di mio nonno, Vittorio Bertollo.

Gli illuminati di destra ogni anno ne approfittano per ricordare che anche l'Unione Sovietica (o "il comunismo") ha i suoi morti: 20-90-300 milioni (a seconda di quanto amino spararla alta). E non hanno di sicuro torto, ma nemmeno ragione.
Perché ciò che chiedo è perché non ricordare anche quelli del Ruanda, milioni di tutsi uccisi a colpi di machete in 3 mesi, dell'ex jugoslavia, delle dittature greche, argentine, cilene, brasiliane, dei dimenticati africani, del medioriente, della tecnocrazia di Singapore, di Gaza, dei tanti morti per omofobia o discriminazione sessuale... perché bisogna ricordare solo a seconda della convenienza politica?

I morti son morti, e sono centinaia di milioni: e ad ucciderli non son state le ideologie, ma la brutalità umana

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