mercoledì 22 febbraio 2012

Mary Colvin e Remi Ochilk: i tiranni preferiscono i giornalisti morti



Oggi a Homs sono morti Mary Colvin e Remi Ochilk. Una giornalista e un fotoreporter, una settimana fa erano riusciti ad entrare in Siria, e a creare un ufficio comunicazione con l'esterno per la diffusione di notizie, da un Paese in cui la violenza degli scontri e l'oppressione del regime di Assad, con la connivenza di Cina e Russia e l'indifferenza del mondo occidentale, hanno di fatto bloccato e filtrato la circolazione dell'informazione, soprattutto verso l'esterno.

Sono morti facendo il loro lavoro: testimoniare.

Uccisi da un colpo d'obice sparato dall'esercito "lealista". Che ha colpito esattamente la casa che usavano come centro informativo. Casualmente. Proprio.

Un fotoreporter di 28 anni e una coraggiosissima donna, che 11 anni fa aveva già perso un occhio.

Per comunicare a noi a casa che fuori dai salotti il mondo è un orrore.

"Ogni reporter che muore è una dittatura che fa un passo avanti"

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