martedì 25 settembre 2012

Com'è una manifestazione a Venezia?

"No Grandi Navi" è un movimento stupendo, che vuole salvaguardare la salute di una città che di problemi ne ha già tantissimi, proteggendola dal passaggio di giganteschi leviatani che, per spremere pochi denari a turisti di massa, attraversano la città facendogli vedere... i tetti!



Venezia è progettata per esser vissuta ad altezza uomo, per essere guardata dal basso delle sue calli, al centro dei suoi campi, non dai ponti di navi alte decine e decine di metri!

Eppure il consumismo non risparmia nulla e nessuno, anzi pretende di vendere l'invendibile a scapito di tutto il resto, chissenefrega se le onde di queste balene bianche sgretolano piano piano le fragili fondamenta di una città unica, irripetibile, irreplicabile.

E quindi non solo è necessario protestare, ma civilmente è quasi obbligatorio dire di no a un simile scempio, che nulla apporta alla cultura, alla città e ai cittadini!

Ma Venezia non è Roma o Washington o Berlino, a Venezia non è così semplice fare un corteo, soprattutto se protesti contro delle navi!

Quindi?

Quindi la protesta si fa in barca! Ti ci cali dentro, speri che quello che la guida sappia il fatto suo, e ti prepari a bagnarti. Te la metti proprio via che ti bagnerai!

E poi ti trovi in una barchetta, un guscetto di noce creato per muoversi agilmente tra le strette calli di Venezia, e davanti a te c'è un mostro bianco, spaventoso, altissimo. Tutte queste barchette attorno alla bestia, come dei balenieri attorno al re dei mari! Le onde che muove sono più alte della barca in cui ti trovi, il rollio è spaventoso e lo stomaco vien messo a dura prova, arriva acqua dappertutto (e no, l'acqua di Venezia non è acqua, è qualcosa di agghiacciante) e sei la, impotente:
non puoi far altro che urlare slogan, agitare le bandiere e pregare di non cadere in acqua, che non avete idea della profilassi che fanno in ospedale per chi cade nei canali!

Solo che, ancestralmente, i grandi si curan poco dei piccoli, migliaia di tonnellate di ferro non verserebbero una lacrima per qualche chilo di legno e alluminio, quindi bisogna stare attenti a non essere schiacciati!

Ma non potrà mica esser così semplice, vi pare? E' pur sempre un corteo, una manifestazione, una protesta: vorrete mica dirmi che non c'è la Polizia a Venezia!

E a Venezia come si muove la Polizia? In barca, che domande! E in acquascooter! E... in elicottero.

Gli elicotteri sono un'invezione spettacolare, comodissima, evolutissima! Avete mai visto un elisoccorso che scende in picchiata verso un punto preciso? Stupendo!

Ma quando sei in una barchetta leggera leggera, un elicottero che s'avvicina troppo è pericoloso, molto pericoloso, troppo pericoloso: lo spostamento d'aria è una sferzata continua che già da sola basterebbe a capovolgere i legni più leggeri, se poi ci si aggiungono le onde, veloci, violente e neanche tanto basse, non puoi che aggrapparti e pregare che non si rovesci tutto.

Ed ecco quindi che tra acquascooter che ti tagliano la strada e si mettono a girarti intorno sgasandoti addosso litri su litri di acqua non proprio di colonia, vedette della polizia che corrono a destra e a manca e ti sfiorano di pochissimo, elicotteri curiosi che s'avvicinano e ti senti volare via e ribaltare, quel mostro bianco enorme che avanza e che è già un miracolo se ti vede.... ecco quindi che manifestare a Venezia non è semplice, non è una passeggiata come a Roma, dove basta avere polpacci resistenti e tanto fiato; certo, a Venezia se sei in acqua non becchi manganellate o lacrimogeni, ma chissà mai che l'arrembaggio non finisca in un "accidentale" speronamento!

Ma un'immagine vale più di mille parole, ed abbiamo anche due punti vista: dal basso dei manifestanti, e dall'alto dei turisti!


Canal Grande a Venezia, 16 Settembre 2012: Corteo Marino No Grandi Navi: la vista dal basso
(fonte: GlobaltvProject)



Canal Grande a Venezia, 16 Settembre 2012: Corteo Marino No Grandi Navi: la vista dall'alto
(fonte: AnitaBenner)




giovedì 30 agosto 2012

Brood War Aria

Brood War Aria - Starcraft: Brood War intro


Morituri te salutant
Via solaris.
Morituri te salutant
Precia ob orgia.
Creatorum res devincio
Requiescat in pace verna mori.

N'Ayez pas peur
De soufrir
Le futur
Nous attend

Les soldats reviendront!

Arriveront victorieux!
Donnez tout pour l'honneur!

mercoledì 8 agosto 2012

Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso!

F. Nietzsche, La gaia scienza, aforisma 125

125. L’uomo folle. – Avete sentito di quel folle uomo che accese una lanterna alla chiara luce del mattino, corse al mercato e si mise a gridare incessantemente: “Cerco Dio! Cerco Dio!”. E poiché proprio là si trovavano raccolti molti di quelli che non credevano in Dio, suscitò grandi risa. “È forse perduto?” disse uno. “Si è perduto come un bambino?” fece un altro. “0ppure sta ben nascosto? Ha paura di noi? Si è imbarcato? È emigrato?” – gridavano e ridevano in una gran confusione. Il folle uomo balzò in mezzo a loro e li trapassò con i suoi sguardi: “Dove se n’è andato Dio? – gridò – ve lo voglio dire! Siamo stati noi ad ucciderlo: voi e io! Siamo noi tutti i suoi assassini! Ma come abbiamo fatto questo? Come potemmo vuotare il mare bevendolo fino all’ultima goccia? Chi ci dètte la spugna per strusciar via l’intero orizzonte? Che mai facemmo, a sciogliere questa terra dalla catena del suo sole? Dov’è che si muove ora? Dov’è che ci moviamo noi? Via da tutti i soli? Non è il nostro un eterno precipitare? E all’indietro, di fianco, in avanti, da tutti i lati? Esiste ancora un alto e un basso? Non stiamo forse vagando come attraverso un infinito nulla? Non alita su di noi lo spazio vuoto? Non si è fatto piú freddo? Non seguita a venire notte, sempre piú notte? Non dobbiamo accendere lanterne la mattina? Dello strepito che fanno i becchini mentre seppelliscono Dio, non udiamo dunque nulla? Non fiutiamo ancora il lezzo della divina putrefazione? Anche gli dèi si decompongono! Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso! Come ci consoleremo noi, gli assassini di tutti gli assassini? Quanto di piú sacro e di piú possente il mondo possedeva fino ad oggi, si è dissanguato sotto i nostri coltelli; chi detergerà da noi questo sangue? Con quale acqua potremmo noi lavarci? Quali riti espiatòri, quali giochi sacri dovremo noi inventare? Non è troppo grande, per noi, la grandezza di questa azione? Non dobbiamo noi stessi diventare dèi, per apparire almeno degni di essa? Non ci fu mai un’azione piú grande: tutti coloro che verranno dopo di noi apparterranno, in virtú di questa azione, ad una storia piú alta di quanto mai siano state tutte le storie fino ad oggi!”. A questo punto il folle uomo tacque, e rivolse di nuovo lo sguardo sui suoi ascoltatori: anch’essi tacevano e lo guardavano stupiti. Finalmente gettò a terra la sua lanterna che andò in frantumi e si spense. “Vengo troppo presto – proseguí – non è ancora il mio tempo. Questo enorme avvenimento è ancora per strada e sta facendo il suo cammino: non è ancora arrivato fino alle orecchie degli uomini. Fulmine e tuono vogliono tempo, il lume delle costellazioni vuole tempo, le azioni vogliono tempo, anche dopo essere state compiute, perché siano vedute e ascoltate. Quest’azione è ancora sempre piú lontana da loro delle piú lontane costellazioni: eppure son loro che l’hanno compiuta!”. Si racconta ancora che l’uomo folle abbia fatto irruzione, quello stesso giorno, in diverse chiese e quivi abbia intonato il suo Requiem aeternam Deo. Cacciatone fuori e interrogato, si dice che si fosse limitato a rispondere invariabilmente in questo modo: “Che altro sono ancora queste chiese, se non le fosse e i sepolcri di Dio?”.


martedì 17 luglio 2012

Meno di due mesi di governo Hollande, e la Francia è un posto di gran lunga migliore

Ecco cosa ha fatto Hollande (non parole, fatti) in 56 giorni di governo: ha abolito il 100% delle auto blu e le ha messe all’asta; il ricavato va al fondo welfare da distribuire alle regioni con il più alto numero di centri urbani con periferie dissestate. Ha fatto inviare un documento (dodici righe) a tutti gli enti statali dipendenti dall’amministrazione centrale in cui comunicava l’abolizione d...elle “vetture aziendali” sfidando e insultando provocatoriamente gli alti funzionari, con frasi del tipo “un dirigente che guadagna 650.000 euro all’anno, se non può permettersi il lusso di acquistare una bella vettura con il proprio guadagno meritato, vuol dire che è troppo avaro, o è stupido, o è disonesto. La nazione non ha bisogno di nessuna di queste tre figure”. Touchè. Via con le Peugeot e le Citroen. 345 milioni di euro risparmiati subito, spostati per creare (apertura il 15 agosto 2012) 175 istituti di ricerca scientifica avanzata ad alta tecnologia assumendo 2.560 giovani scienziati disoccupati “per aumentare la competitività e la produttività della nazione”. Ha abolito il concetto di scudo fiscale (definito “socialmente immorale”) e ha emanato un urgente decreto presidenziale stabilendo un’aliquota del 75% di aumento nella tassazione per tutte le famiglie che, al netto, guadagnano più di 5 milioni di euro all’anno. Con quei soldi (rispettando quindi il fiscal compact) senza intaccare il bilancio di un euro ha assunto 59.870 laureati disoccupati, di cui 6.900 dal 1 luglio del 2012, e poi altri 12.500 dal 1 settembre come insegnanti nella pubblica istruzione. Ha sottratto alla Chiesa sovvenzioni statali per il valore di 2,3 miliardi di euro che finanziavano licei privati esclusivi, e ha varato (con quei soldi) un piano per la costruzione di 4.500 asili nido e 3.700 scuole elementari avviando un piano di rilancio degli investimenti nelle infrastrutture nazionali. Ha istituito il “bonus cultura” presidenziale, un dispositivo che consente di pagare tasse zero a chiunque si costituisca come cooperativa e apra una libreria indipendente assumendo almeno due laureati disoccupati iscritti alla lista dei disoccupati oppure cassintegrati, in modo tale da far risparmiare soldi della spesa pubblica, dare un minimo contributo all’occupazione e rilanciare dei nuovi status sociale. Ha abolito tutti i sussidi governativi a riviste, rivistucole, fondazioni, e case editrici, sostituite da comitati di “imprenditori statali” che finanziano aziende culturali sulla base di presentazione di piani business legati a strategie di mercato avanzate. Ha varato un provvedimento molto complesso nel quale si offre alle banche una scelta (non imposizione): chi offre crediti agevolati ad aziende che producono merci francesi riceve agevolazioni fiscali, chi offre strumenti finanziari paga una tassa supplementare: prendere o lasciare. Ha decurtato del 25% lo stipendio di tutti i funzionari governativi, del 32% di tutti i parlamentari, e del 40% di tutti gli alti dirigenti statali che guadagnano più di 800 mila euro all’anno. Con quella cifra (circa 4 miliardi di euro) ha istituito un fondo garanzia welfare che attribuisce a “donne mamme singole” in condizioni finanziarie disagiate uno stipendio garantito mensile per la durata di cinque anni, finchè il bambino non va alle scuole elementari, e per tre anni se il bambino è più grande. Il tutto senza toccare il pareggio di bilancio.
Risultato: ma guarda un po’ SURPRISE!! Lo spread con i bund tedeschi è sceso, per magia. E’ arrivato a 101 (da noi viaggia intorno a 470). L’inflazione non è salita. La competitività re la produttività nazionale è aumentata nel mese di giugno per la prima volta da tre anni a questa parte.
Hollande è un genio dell’economia?
 

mercoledì 11 luglio 2012

Sentenza Diaz,quando la democrazia è in cortocircuito

Perplessità sulla sentenza Diaz:
1) sono passati 11 anni, sono troppi
2) sono andati a colpire alti funzionari della polizia che, grazie ad una legge creata ad hoc (legge 187 2010) seppur condannati come diretti responsabili, non dovranno sborsare un euro per risarcire le vittime (pagherà lo Stato)
3) i 300 agenti "macellai" responsabili delle violenze alla Diaz e Bolzaneto non sono stati condannati, reato in prescrizione. Tra l'altro si sono succeduti diversi governi nel frattempo e nessun ministro dell'interno sia di destra che di sinistra ha richiesto che venissero resi noti i nominativi di questi agenti
4) non è stato introdotto ancora nel codice penale italiano il reato di tortura nè sono state introdotte leggi per garantire l'accertamento di responsabilità per la violazione dei diritti umani (a chiedercelo è Amnesty International)
5) come al solito chi era in parlamento e si è reso artefice e spettatore di questo massacro non è stato nemmeno sfiorato da questa indagine. L'allora ministro Castelli per esempio, che andò a Bolzaneto, il giorno 22 luglio 2001 tra mezzanotte e le 2, tra le persone torturate, lesionate in maniera anche grave e seviziate. "Nessun pestaggio" questa fu la sua dichiarazione.


sabato 7 luglio 2012

mercoledì 4 luglio 2012

Giustizia per Aldro

Giustizia per Aldro
Firma l'appello perché agli assassini di Federico Aldrovandi venga tolta la divisa!

Perché in un Paese civile quando commetti un crimine portare la divisa E' UNAGGRAVANTE, NON UN'ATTENUANTE!