Di Valter Vecellio
La vicenda di Giuseppe Uva, una brutta, orribile storia che non fa “notizia”

28-12-2011
Il pomeriggio del 23 dicembre da Milano si viene avvertiti di una svolta nella vicenda. La notizia non è ancora stata diramata dalle agenzie, ma circola, viene data per sicura: Giuseppe, morto all’interno di una caserma dei carabinieri di Varese tre anni fa, ha subito sicuramente violenze e torture anche di carattere sessuale. La cosa emerge dall’esame dei reperti. La cosa costituisce una svolta, la conferma di quello che famiglia e amici sospettano, dicono a mezza voce, chiedendo che su quella brutta storia sia fatta luce, e invece di tutto si fa per affossarla.

Giornalista professionista, attualmente lavora in RAI. Dirige il giornale telematico «Notizie Radicali», è iscritto al Partito Radicale dal 1972, è stato componente del Comitato Nazionale, della Direzione, della Segreteria Nazionale.
Provate a fare una ricerca su Google, digitando “Giuseppe Uva”. Prima notizia, l’articolo di Claudia Sterzi su “Notizie Radicali”. Poi un articolo dal sito della “Provincia di Varese”. Si riporta la conclusione del professor Adriano Tagliabracci dell’università di Ancona incaricato della perizia: “Sono presenti tracce biologiche in particolare sulla scarpa sinistra. Sui jeans marca Ram tracce ematiche e salivari di Uva. Materiale biologico non identificato diverso dal sangue, sperma e urine appartenenti a Giuseppe Uva. In regione sacroperineale paramediana destra, oltre a sangue sono presenti cellule pavimentose con nucleo che possono essere derivate dalla regione anale o dalle basse vie urinarie. Il materiale risulta appartenere a Giuseppe Uva. Sui jeans tracce bio di altri soggetti in alcuni casi misto a quello di Uva”.
La storia, come s’è detto fin dall’inizio, è una brutta storia, una storia orribile. D’accordo, è Natale. D’accordo, dobbiamo mostrarci tutti buoni e occupati a divertire e a divertirci. E poi c’è stata la strage a Genzano di Lucania, la mattanza in Nigeria, la morte di Giorgio Bocca; e come non preoccuparci del principe Filippo d’Inghilterra ricoverato, e visitato – notiziona! – il giorno di Natale dalla regina Elisabetta, che significa semplicemente che la moglie è andata a trovare il marito?
Però questa brutta, orribile storia di Giuseppe Uva l’hanno ignorata un po’ tutti. Cos’è accaduto, in quella caserma dei carabinieri di Varese? La sorella Lucia racconta i terribili minuti di quando le viene mostrato il corpo di Giuseppe:
“…Su tutto il fianco era blu, sono sicura che non erano i segni dell’ipostasi, io ne ho visti di morti, ho vestito mio zio, mia zia, e quei segni erano lividi. Poi vedo il pannolone. E mi chiedo: perché aveva il pannolone? Mia sorella prende il sacchetto in cui c’erano i pantaloni e li guardiamo. Erano pieni di sangue sul cavallo. Metto via i pantaloni e guardo le scarpe da ginnastica che gli avevo comprato io dieci giorni prima e che adesso erano tutte consumate. Gli slip non c’erano. Gli ho tolto il pannolone e ho visto il sangue. Gli sposto il pene e vedo che aveva tutti i testicoli viola e una striscia di sangue che gli usciva dall’ano. Da quel momento ho giurato che avrei fatto tutto il possibile per arrivare alla verità sulla sua morte, un simile scempio non può restare impunito”.
Da http://notizie.radicali.it/articolo/2011-12-28/editoriale-direttore/la-vicenda-di-giuseppe-uva-una-brutta-orribile-storia-che-n